Carissimi, nel momento in cui si è concluso il Progetto R/S nazionale Ju Zirè, realizzato nell’ambito degli interventi AGESCI attivati per il sisma del 6 aprile scorso, in sinergia con il Settore EPC e il Comitato regionale Abruzzo, abbiamo sentito forte il desiderio di esprimere a nome dell’Associazione, il nostro pensiero ed il nostro grazie verso tutti coloro che si sono prodigati in questi mesi per rendere concreti il nostro servizio e la nostra solidarietà nei territori dell’Abruzzo colpiti dal terremoto.
Abbiamo toccato con mano il dramma de L’Aquila in quel tragico Venerdì santo, il 10 aprile scorso, quando accogliendo l’invito di Alessandra, Carlo e Don Franco (Regionali ed Assistente Ecclesiastico dell’Abruzzo) ed accompagnati da Giuseppe Finocchietti (Comitato nazionale), partecipammo alle esequie di Stato di oltre 200 vittime del terremoto. La nostra presenza, nel ruolo di Capo Scout e Capo Guida, che doveva essere istituzionale si trasformò immediatamente in un mesto servizio a fianco dei congiunti delle vittime. Accompagnare i familiari all’ultimo saluto ai propri cari, portare a spalla le bare al termine della ss.Messa è stato veramente un rivivere il Venerdì santo e la Passione di nostro Signore e ci ha fatto entrare ancora di più nel dramma e nel dolore della gente interpretando, in senso scout, il ruolo istituzionale di Capo Guida e Capo Scout.
E in quel silenzio innaturale che regnava nel piazzale della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, incontrammo il Comitato regionale dell’Abruzzo e altri capi mobilitati con il nostro settore EPC, già impegnati fin dalla mattina del 6 aprile a fianco dei superstiti e dei primi volontari. Ascoltammo i loro racconti che ci parlavano di animazione di bimbi, di vicinanza agli anziani, di lavoro concreto per erigere le tendopoli, di coordinamento dei primi aiuti. Ascoltammo la narrazione di episodi reali, veri, la soddisfazione per l’accoglienza ed il rispetto ricevuti, come scout, dalla gente e dalle Istituzioni. Rimanemmo subito impressionati dalla dignità e dallo spirito dei capi dei gruppi de L’Aquila, alcuni colpiti gravemente nella casa e negli affetti, che desideravano poter essere parte attiva con l’Associazione di un progetto di solidarietà vero. I progetti della Regione Abruzzo, ed in particolare la prevista Route regionale R/S, dovevano essere rivisti o cancellati, ma pur nell’amarezza e nella rabbia del momento, intercettammo già allora il germoglio di quello che poi avrebbe preso forma, vigore, entusiasmo nel corso dell’estate.
Capimmo subito che l’Associazione ci sarebbe stata, che avrebbe partecipato concretamente, magari quando, dopo i grandi interventi del volontariato della prim’ora, l’emergenza del soccorso immediato ed il grande bagliore mediatico, le luci della ribalta si sarebbero spente e la gente d’Abruzzo sarebbe rimasta più sola. E così all’intervento dei Capi con le squadre EPC è seguito, per l’AGESCI, il progetto dell’estate a L’Aquila il progetto “Ju Zirè” Cittadini nel mondo ma non del mondo, approvato dal Consiglio nazionale.
Avviatosi a metà luglio, prevedeva un intervento nei servizi necessari presso le tendopoli: principalmente animazione e laboratori per i più piccoli, ragazzi ed anziani, servizio alla mensa, pulizia, accompagnamento. Tutto finalizzato al sostegno morale alle persone, secondo il nostro stile e con il nostro approccio scout.
Il progetto che ha coinvolto n° 141 Clan, ha seguito ed integrato quello attivato immediatamente dalle giornate successive al terremoto dai capi, coordinati dall’EPC in collaborazione con la Regione, che si sono alternati nel supporto e nel servizio a fianco dei coordinatori delle tendopoli e dei Centri operativi misti(COM). Abbiamo trovato sul nostro cammino tanti amici. Le Istituzioni locali ci hanno accolto con simpatia e stima. Come non dimenticare le lettere di encomio inviate all’AGESCI dal Presidente della Regione Abruzzo e dal Sindaco de L’Aquila, i ringraziamenti del Dipartimento della Protezione Civile e dei vari responsabili dei COM che hanno elogiato il nostro servizio.
Ma soprattutto vorremmo ringraziare, qui, Mons. Michele Seccia, Vescovo di Teramo ed Atri che ha dimostrato una vicinanza straordinaria al nostro lavoro, mettendo a disposizione il Convento dei Santi Sette Fratelli di Mosciano Sant’Angelo. per accogliere ogni venerdì sera, le comunità R/S che nel corso dell’estate si sono alternate settimanalmente nei cantieri di servizio nelle tendopoli. Non solo Mons Seccia ha offerto un luogo, ma settimanalmente, ha accolto, personalmente i nostri Clan offrendo momenti di catechesi per gli R/S in vista del servizio che si apprestavano a compiere, in collaborazione con gli altri Vescovi della Conferenza episcopale abruzzese.
Abbiamo avuto occasione di vivere, alternandoci con alcuni membri del Comitato nazionale e con Francesca, Flavio e Jean Paul Incaricati e Assistente ecclesiastico della Branca RS, questa esperienza di accoglienza dei Clan:“Alle 17.00, al loro arrivo, i ragazzi trovano un breve momento di preghiera introduttivo, seguito da un incontro nel corso del quale, dopo aver ascoltato la testimonianza di Capi e R/S direttamente colpiti dal sisma, vengono presentate le modalità e atteggiamenti con cui vivere l’esperienza di servizio, smontando una serie di false attese ed aiutando a collocarsi correttamente. Poi si prosegue con una mezz’ora di adorazione, guidata dal Vescovo e successivamente con la sua catechesi. Poi viene condivisa la cena, con le varie specialità regionali e infine, nella serata, i Clan presentano i loro video di autopresentazione. Inutile dire che i ragazzi partecipano ad ognuno di questi momenti con un’attenzione altissima e una forte partecipazione emotiva. Dimostrano davvero di “esserci” e di entrare progressivamente nell’esperienza, con molta semplicità, umiltà e gioia. Nella mattinata del sabato, dopo la colazione e le lodi mattutine, c’è una breve cerimonia di mandato che ha lo scopo di far percepire ai ragazzi che il loro servizio non va pensato come “autonomo”, ma è gestito come un’esperienza dell’Associazione tutta. Poi, dopo un breve incontro coi capi, i clan partono con gli autobus per le varie destinazioni.”
Abbiamo sentito il calore ed il valore di quei momenti: la presenza continua dei Responsabili regionali abruzzesi, di Giuseppe Finocchietti e di Maurizio Bonatti di tanti capi e quadri abruzzesi, ed abbiamo visto una Branca R/S vitale, capace di impegno e di sacrificio ma anche di gioia ed entusiasmo. Abbiamo anche incontrato alcuni Clan al termine della loro esperienza e ascoltato di partite a carte, di animazione di bimbi, di impianti rimessi in funzione, ma soprattutto di nostalgia per il distacco dalle persone incontrate e con le quali era stata condivisa la vita della tendopoli.
Abbiamo visto il Settore EPC sperimentare concretamente il Protocollo operativo votato lo scorso anno al Consiglio generale ed impegnare le proprie energie nel coordinamento insieme con la Regione Abruzzo, la Branca RS ed il Comitato nazionale. Il terremoto de L’Aquila ha rappresentato un momento importante di verifica dell’organizzazione dell’AGESCI in caso di catastrofi; certamente sono emerse lacune ed aree di miglioramento nell’attribuzione dei ruoli e negli interventi, tuttavia con lo spirito che ha sempre animato i rapporti tra le strutture associative, siamo certi che non mancheranno i giusti rimedi e le soluzioni ottimali.
Circa 2400 Capi e Quadri associativi e 1500 Rover e Scolte hanno vissuto l’esperienza abruzzese. L’Associazione ha dimostrato ancora una volta di esserci, di vivere concretamente solidarietà e condivisione. L’Aquila ha rappresentato un’ulteriore conferma ai nostri slogan “Eccomi”, “Del nostro meglio”, “Estote parati”, “Servire”.
Crediamo non sia presunzione, ma consapevolezza dire che abbiamo fatto bene il nostro dovere e che abbiamo riproposto, ancora una volta, un’Associazione capace di fare educazione nell’azione e nel servizio e di valorizzare la parte migliore dei nostri giovani.
Grazie a tutti voi che avete contribuito al successo di questo lavoro e che ci avete creduto fino in fondo. Grazie anche a quei Clan che avrebbero voluto partecipare, ma che per ragioni di contingentamento delle presenze, non hanno potuto essere accolti.
Ringraziamo anche la Segreteria nazionale che ha supportato il lavoro durante tutta la gestione del progetto; in particolare un ringraziamento va a Maeva, Simona, Letizia che hanno seguito tutte le fasi del progetto.
Sappiamo che il lavoro della Regione Abruzzo non è terminato, sappiamo che Alessandra, Carlo, Don Franco ed il Comitato abruzzese saranno chiamati a valutare la situazione per capire se la nostra presenza sarà ancora utile e necessaria nel futuro.
Siamo certi di una cosa: che il Comitato nazionale, la Branca R/S, il Settore EPC, l’Associazione tutta ci sarà.
Buona strada.
Maria Teresa Spagnoletti Eugenio Garavini
La Capo Guida Il Capo Scout
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