Infanzia
Nacque a Paddington, nella City of Westminster, il 22 febbraio 1857, col nome di Robert Stephenson Smyth Powell. In famiglia e fra amici veniva chiamato Stephe. Fu il sesto di otto figli del reverendo Baden Powell (Baden era il nome, Powell il cognome), un professore di geometria di Oxford. Perse il padre all’età di soli tre anni, e fu cresciuto dalla madre, Henrietta Grace Smyth, figlia dell’ammiraglio britannico William Henry Smyth, una donna fortemente determinata a far sì che suoi figli avessero successo. Il suo bisnonno, Joseph Brewer Smyth, era emigrato in America come colonizzatore del New Jersey, ma era successivamente tornato in Inghilterra ed aveva fatto naufragio nel viaggio di ritorno a casa. Robert era così il discendente da un lato del mondo ecclesiastico e dall’altro di un avventuroso colonizzatore del Nuovo Mondo. All’età di 12 anni, sua madre, con l’intento di fornire, anche nel cognome, un sostegno al futuro dei figli, cambiò il cognome di famiglia da Powell in Baden-Powell, sfruttando la “classe” che il doppio cognome comportava in certi ambienti, e usando come primo cognome il tedesco Baden, in un periodo in cui tutto ciò che avvicinava al germanismo della famiglia reale comportava vantaggi sociali.
Dopo aver frequentato la Rose Hill School, a Tunbridge Wells, B.-P. fu premiato con l’ammissione alla scuola Charterhouse, sita nel sud di Londra, poi trasferitasi a Godalming, in aperta campagna, dove B.-P. sperimentò le sue tecniche di scouting, peraltro già vissute con i fratelli maggiori. Non fu uno studente eccezionale, ma certo uno dei più vivaci. Se accadeva qualche cosa nel cortile della scuola, egli vi si trovava sicuramente in mezzo, e ben presto si fece una fama come portiere della squadra di calcio di Charterhouse. Le sue capacità d’attore erano grandemente apprezzate dai suoi compagni. Ogni volta che si faceva appello a lui era capace di mettere su uno spettacolo che accendeva l’entusiasmo di tutta la scuola. Aveva inoltre un’inclinazione per la musica, e le sue doti di disegnatore lo misero in grado più tardi di illustrare da sé i suoi libri.
Le sue prime esperienze di tecniche scout furono il cacciare e cucinare animali – e l’evitare i professori – nei boschi limitrofi, rigidamente vietati agli studenti. Ambidestro, suonò anche il pianoforte ed il violino, con un certo talento, e si divertì anche a recitare. Le vacanze generalmente le passò facendo spedizioni in barca o in canoa con i suoi fratelli.
Carriera militare
A 19 anni prese la sua licenza da Charterhouse, tentò di entrare a Oxford, ma la sua scarsa preparazione non gli consentì di superare gli esami di ammissione. Partecipò con scarsa convinzione ad un concorso per entrare in cavalleria e in fanteria, giungendo secondo nella graduatoria per la prima e quinto per la seconda, ma optò subito per la più nobile cavalleria, nel reggimento che aveva formato l’ala sinistra dello schieramento della cavalleria nella famosa “Carica della brigata leggera” nella Guerra di Crimea: il 13° Ussari della Guardia. Nel 1876, B.-P. raggiunse quindi il suo Reggimento, che in quel momento era di stanza in India, prima importante esperienza di vita sul campo. Oltre che prestare un servizio militare eccellente, capitano a soli 26 anni, conquistò il trofeo più ambito di tutta l’India, quello del pig-sticking o caccia del cinghiale a cavallo, con una corta lancia come sola arma. Il cinghiale selvatico è definito «il solo animale che osi bere alla stessa pozza d’acqua della tigre».
Nel 1878 ritornò in patria per un breve periodo di malattia, ma pochi mesi dopo ripartì per l’Afghanistan con il proprio reggimento. La sua eccezionale abilità come topografo ed esploratore lo segnalarono ai suoi superiori che gli affidarono compiti di grande responsabilità. Nel 1880 l’insuccesso della campagna afgana costrinse gli inglesi a ritornare in India, a Muttra, dove B.-P. incontra Kenneth McLaren, soprannominato per il suo aspetto fanciullesco, “the Boy”, suo unico amico per tutta la vita.
Tra il 1892 e il 1893, come responsabile dell’Intelligence britannica nel Mediterraneo, fu spesso in giro, non di rado in abiti borghesi, lungo le coste del Mare Nostrum allo scopo di raccogliere informazioni militari; fu in questo periodo che si trovò anche sulle alture dello Stretto di Messina, disegnando schizzi dei costruendi Forti Cavalli che tutt’oggi punteggiano le due coste dello Stretto.
Nel 1895 ebbe un incarico speciale in Africa, e ritornò in India nel 1897 al comando del quinto reggimento Dragoon Guards.
Incrementò e perfezionò le sue doti di esploratore grazie alla conoscenza della popolazione Zulu all’inizio degli anni ottanta, nella provincia KwaZulu, in Sudafrica, dove il suo reggimento fu di stanza e dove fu menzionato in diversi rapporti. Le sue capacità impressionarono i suoi superiori e presto venne trasferito ai Servizi segreti britannici. Viaggiò spesso travestito da collezionista di farfalle, nascondendo documenti militari fra i suoi disegni di farfalle.
In seguito, divenne un ufficiale dell’intelligence inglese nella base di Malta nel Mediterraneo. Tra il 1887 e il 1888 condusse poi una campagna coronata da successo ad Ashanti, Africa, e fu promosso al comando del quinto reggimento Dragoons nel 1897. Qualche anno dopo scrisse un piccolo manuale, intitolato Aids to Scouting for NCO’s and Men (Suggerimenti per l’esplorazione per sottufficiali e soldati), un compendio di letture utili all’addestramento delle reclute all’esplorazione. Utilizzando questo ed altri metodi fu in grado di addestrarle a pensare indipendentemente, usare il loro spirito di iniziativa, e a sopravvivere in ambienti selvaggi. Gli indigeni lo temevano tanto che gli assegnarono il nome di Impeesa, il lupo che non dorme mai, per il suo coraggio, la sua bravura d’esploratore e la sorprendente abilità nel seguire le tracce.
In Sudafrica
Ritornò in Sudafrica prima della Seconda guerra boera e fu coinvolto in numerose azioni contro gli Zulu. Fu promosso, divenne il più giovane colonnello dell’esercito britannico, e divenne responsabile dell’organizzazione di forze di frontiera che dovevano assistere l’esercito regolare. Nell’assolvimento di questo incarico, fu bloccato nell’assedio di Mafeking e circondato dall’esercito Boero, in vantaggio per numero di qualche migliaio di unità. Nonostante l’inferiorità numerica, la sua guarnigione resse l’assedio da parte dei Boeri per 217 giorni, grazie anche a particolari tecniche utilizzate da B.-P.: furono realizzati falsi campi minati e i suoi soldati furono istruiti a simulare di dover evitare inesistenti recinzioni di filo spinato. Compì la maggior parte dei lavori di esplorazione di queste aree e istruì, con la collaborazione determinante del maggiore lord Edward Cecil, un gruppo di ragazzi del luogo al ruolo di vedette, portaordini e insegnò loro come oltrepassare le linee nemiche. Molti dei ragazzi persero la vita durante le missioni. B.-P. fu molto impressionato dal coraggio e dalla generosità con le quali i ragazzi attendevano ai loro compiti. L’assedio terminò con la liberazione di Mafeking il 16 maggio del 1900. Promosso maggior generale, divenne un eroe nazionale.
La Gran Bretagna aveva trattenuto il respiro per tutti quei lunghi mesi e quando finalmente giunse la notizia «Mafeking è stata liberata», impazzì letteralmente di gioia. Aprendo il dizionario inglese si può trovare il verbo to maffick (“celebrare con stravaganti manifestazioni pubbliche”) e la parola maffication (“celebrazione tumultuosa”), termini nati in quei giorni di entusiasmo.
Dopo aver organizzato un servizio di polizia nazionale in Sudafrica ritornò in Inghilterra nel 1903, assumendo l’incarico di ispettore generale della cavalleria.
Ritorno in Inghilterra
Al suo ritorno, B.-P. scoprì che il suo manuale d’addestramento Aids to Scouting aveva avuto un grande successo e che era stato adottato da insegnanti e da associazioni giovanili.
Avendo seguito conferenze dello scozzese sir William Alexander Smith, che aveva fondato a Glasgow il 4 ottobre 1883 le Boys’ Brigades, e dell’altro scozzese naturalizzato canadese, Ernest Thompson Seton, fondatore dei cosiddetti “Woodcraft Indians” già nel 1902, B.-P. accettò incarichi in questa organizzazione interconfessionale cristiana, che campeggiava dal luglio 1886. A seguito di ciò, B.-P. decise di riscrivere Aids to Scouting per un pubblico più giovane, e nell’agosto 1907 tenne un campo sull’isola di Brownsea con venti ragazzi di diverse estrazioni sociali, per verificare la praticabilità di alcune delle sue idee. Scautismo per ragazzi fu in seguito pubblicato, nel marzo 1908, in sei fascicoli. Ragazzi e ragazze si unirono spontaneamente per formare squadriglie ed il movimento scout divenne inaspettatamente un fenomeno di massa, dapprima nazionale, in seguito internazionale.
Il movimento scout crebbe in parallelo ed in amicizia alle Boy’s Brigades. Durante una competizione fra tutti gli scout, tenutasi a Crystal Palace, Londra, nel settembre 1909, B.-P. venne a sapere dell’esistenza delle prime Girl Scouts. Piuttosto che accogliere le ragazze nell’associazione dei Boy Scouts, preferì fondare nel 1910 il movimento parallelo del guidismo, sotto il coordinamento della sorella Agnes.
Nonostante, secondo alcuni, potesse ambire a diventare maresciallo, B.-P. decise di ritirarsi dall’esercito nel 1910, seguendo il consiglio di Edoardo VII, che gli suggerì che avrebbe potuto rendere un servizio migliore al suo paese promuovendo lo scautismo.
Nel gennaio 1912 B.-P. incontrò Olave Soames, in seguito sua moglie, mentre sul transatlantico Arcadian era diretto a New York per uno dei suoi tour mondiali. Lei era una ragazza di 23 anni, lui ne aveva 55, e condividevano la stessa data di nascita, il 22 febbraio. Si fidanzarono nel settembre dello stesso anno, e la loro liaison divenne un evento mediatico. Per evitare l’intrusione della stampa si sposarono in segreto il 30 ottobre 1912.
Ogni scout ed ogni guida d’Inghilterra e del mondo donò un penny per contribuire a comperare un regalo di nozze, un’auto.
La 1° Guerra Mondiale
Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, B.-P. si mise a disposizione dell’esercito. Non gli fu però assegnato nessun incarico, ed in proposito Lord Kitchener commentò: «posso trovare facilmente numerosi generali di divisione altrettanto competenti, ma non troverei nessuno che possa continuare il suo inestimabile lavoro nei Boy Scout». Fu detto che B.-P. fosse in realtà attivo nello spionaggio e gli organi dell’intelligence operarono perché questa vera o presunta notizia si diffondesse.
Nel 1920, esattamente 13 anni dopo il primo campo, si tenne ad Olympia, Londra, il primo jamboree mondiale, cioè un grande raduno di scout. Nella cerimonia di chiusura, B.-P. fu acclamato all’unanimità Capo Scout del Mondo.
B.-P. fu nominato baronetto nel 1922, diventando Sir Robert Baden-Powell.
Nel 1929, durante il terzo jamboree mondiale, ricevette un regalo comprato con le offerte (un ‘penny’) di tutti gli scout del mondo. Il regalo fu un’auto nuova, una Rolls-Royce che fu prontamente ribattezzata Jam-Roll, ed anche una roulotte che fu battezzata Eccles Cake e che in seguito fu usata nei suoi numerosi viaggi per diffondere lo scautismo. Nel corso dello stesso jamboree fu creato Pari del Regno Unito, e scelse il titolo di Lord Baden-Powell of Gilwell. Non avendo possedimenti o tenute, scelse come luogo da indicare nel titolo Gilwell Park, il primo centro internazionale di formazione di capi scout, aperto nel 1919 nella contea dell’Essex.
Gli fu conferita una menzione d’onore nel 1937 e ricevette 28 decorazioni da altri stati.
Sotto la sua guida, il movimento scout internazionale crebbe. Nel 1922 c’erano più di un milione di scout in 32 paesi; nel 1939 erano più di 3,3 milioni.
Gli ultimi anni
I Baden-Powell ebbero tre figli, un maschio e due femmine, che ebbero il titolo di cortesia di “onorevole” (Honourable) nel 1929, quando B.-P. divenne Lord; il primo figlio successe al padre nel 1941: Peter, che divenne poi il secondo Barone Baden-Powell (1913-1962), ebbe due figli ed una figlia; Heather Baden-Powell (1915-1986), ebbe due figli Betty Baden-Powell (1917-2004) che sposò nel 1936 Gervas Charles Robert Clay (nato nel 1912), ed ebbe tre figli e una figlia. Molti dei nipoti sono tuttora attivi nello scautismo.
Poco dopo il matrimonio, B.-P. cominciò ad avere problemi di salute, patendo diverse malattie. Si lamentava di continui mal di testa, che furono considerati dal suo dottore come psicosomatici e trattati attraverso l’analisi dei sogni. I mal di testa peggiorarono e lo portarono a smettere di dormire con Olave ed a spostarsi in una camera da letto allestita sul suo balcone. Nel 1934 gli fu asportata la prostata e per riprendersi nel 1939 traslocò in una casa che aveva commissionato in Kenya, paese che aveva visitato in precedenza.
Nel 1938 l’accademia di Svezia propose B.-P. e il movimento scout come destinatari del Premio Nobel per la pace, per l’impegno profuso per la stessa, per l’anno 1939 (dopo essere stato nominato più volte negli anni precedenti, tra cui 10 nomination nel 1928)[1]. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale fece decidere all’accademia di Svezia di non assegnare il premio per l’anno 1939 e successivi.
Deluso dalla fine della pace in Europa, B.-P. morì in Kenya, a Nyeri, vicino al Monte Kenya, l’8 gennaio del 1941.
Sulla sua tomba è riportato il segnale di pista “Sono tornato a casa”.
Dopo la morte
Dopo la morte di B.-P. il movimento scout continuò e continua a crescere, fino a riunire oggi oltre 28 milioni di scout (ragazzi e ragazze), parallelamente a 12 milioni di guide. Oltre all’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (OMMS) ed all’Associazione Mondiale Guide ed Esploratrici (AMGE) esistono numerosissime altre associazioni che si ispirano più o meno fedelmente al suo metodo.
Gli scout e le guide hanno scelto la ricorrenza del 22 febbraio, la data di nascita sia di B.-P. che di sua moglie Olave, come momento di festa per ricordare e celebrare il lavoro del Capo Scout e della Capo Guida del mondo. Le associazioni scout solitamente chiamano la data “Founder’s Day”, mentre le guide usano l’espressione “Thinking Day”. In particolare, le associazioni di Guide dedicano questa giornata a conoscere meglio la dimensione internazionale del movimento, ed ogni anno si segue un tema indicato dall’AMGE. In Italia si usano di solito sia l’espressione inglese “Thinking Day” sia espressioni più o meno equivalenti come “Giornata del ricordo” o “Giornata del pensiero”.