I gesti d’amore richiedono sempre del coraggio. Se poi questo amore si estende fino a comprendere la Chiesa universale e si dilata ad abbracciare il bene di tutti gli uomini e le donne di buona volontà raccolti attorno a Cristo, il coraggio ha dell’eroico.
Un attimo dopo lo stupore seguito alla notizia inattesa e, ai nostri orecchi, inaudita delle dimissioni di Benedetto XVI, questo è il pensiero che deve essere prevalso, l’11 febbraio 2013, nel cuore dei credenti. Di tutti coloro che, mentre il papa pronunciava le sue intenzioni, si sono ritrovati uniti attorno all’accorata richiesta di perdono del loro Pastore.
Edificati dalla sua umiltà, confortati dal suo ministero, che ha saputo testimoniare in questi quasi otto anni di pontificato, commossi dal suo spirito mite e fortificato nella preghiera, non possiamo che essere grati per questo papa.
Egli ha consegnato a noi credenti e al mondo intero un’immagine di Chiesa al contempo identica alla sua storia millenaria e rinnovata. L’ infinito senso di responsabilità con cui ha deciso, con chissà quale travaglio interiore, di rimettere il suo mandato alla guida della Chiesa di Cristo, ci ha messo di fronte la gravità del compito e la più autentica umanità di chi è chiamato a reggerlo.
Lasciamo alla storia e agli storici le valutazioni proprie di questo gesto.
Noi uniamoci, piuttosto, in comune preghiera con Benedetto XVI, affinché lo Spirito Santo voglia confortare il proseguo della sua vita di orazione e di studio con cui cui ha deciso di continuare a servire la Chiesa.
Noi uniamoci in comunione di preghiera con i cardinali elettori, affinché lo Spirito Santo voglia suggerire alla loro mente il nome di colui che saprà far navigare senza sbandamenti la navicella di Pietro in questo tempo storico così burrascoso.
Noi uniamoci in preghiera con tutti i fratelli scout e le sorelle guide del mondo, per chiedere allo Spirito Santo di far sorgere tra noi un pastore che ci aiuti con il suo sostegno a portare avanti i valori del movimento scout, che sono i valori evangelici di pace e di giustizia, di fratellanza universale e di comunione tra i popoli.
Noi uniamoci in spirito di preghiera con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, affinché lo Spirito Santo susciti in ciascuno il desiderio della santità, vero rimedio, edificante rimedio ai drammi del mondo.
Proponiamo di farlo giovedì 28 febbraio, alle ore 20, nei modi e nelle forme che ciascuno riterrà più opportuni.
Il Comitato nazionale
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