PER MANTENERE IL NOSTRO STILE DI VITA, STIAMO DIVORANDO LE RISORSE DI UN PIANETA E MEZZO.
L’ORA DELLA TERRA È NATA PER DIMOSTRARE CHE POSSIAMO CAMBIARE TUTTO QUESTO.
Il 23 marzo alle 20.30 il mondo si spegne per un’ora: monumenti, case, uffici, città resteranno al buio per testimoniare l’impegno di cittadini, governi e organizzazioni nella lotta al cambiamento
climatico e per uno stile di vita sostenibile.
L’Ora della Terra è il movimento globale WWF nato per dimostrare che l’impegno e la passione di ognuno di noi può ispirare chi ci circonda e far nascere un grande cambiamento nel mondo.
È molto di più di un’azione simbolica, è un gesto continuo che porta ad azioni reali, grandi e piccole, che stanno cambiando il Pianeta sul quale viviamo.
Alla sua sesta edizione, nel 2012 , le città coinvolte sono state più di 7000 in 152 paesi del mondo oltre 2 miliardi di partecipanti 154 imprese coinvolte piu’ di 4.64 milioni di visualizzazioni sul canale www.youtube/earthhour .
In Italia hanno partecipato 400 città.
Dalle 20:30 alle 21:30 si sono spenti luoghi simbolo, tra cui la facciata e la Cupola della Basilica di S. Pietro, il Teatro Alla Scala di Milano, piazza S. Marco a Venezia, la Torre di Pisa, Duomo, Battistero e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana a Torino, i Sassi di Matera, l’Acquario di Genova e molto altro. Oltre 100 gli eventi di piazza!
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L’Ora della Terra del WWF ha concluso il suo straordinario giro del mondo a luci spente e sul pianeta è tornata una nuova luce, alimentata dall’energia – rigorosamente sostenibile! – di centinaia di milioni di persone che in oltre 7000 città e oltre 150 Paesi si sono unite per inviare un messaggio chiaro: siamo determinati a creare un futuro sostenibile per il nostro pianeta.
Un nuovo successo della più grande mobilitazione globale contro il cambiamento climatico mai organizzata, che in 24 ore ha unito un numero indecifrabile di persone dallo spazio agli angoli più remoti del mondo e ha spento simbolicamente i luoghi simbolo più noti e amati di sempre. Nel frattempo grazie anche al tam tam su web e social network, si è scatenata in tutti i continenti una pioggia di impegni concreti “oltre l’ora” – dalla tutela di foreste e specie simbolo a cambiamenti di stili di vita e sistemi produttivi – per rimettere al centro il valore della natura e un utilizzo ragionevole delle risorse, dando al mondo un futuro più sostenibile, un’economia più prospera e sicura, e un maggior benessere per tutte le specie viventi, compreso l’uomo.
Iniziato sabato mattina dalle isole Samoa, il domino di spegnimenti si è concluso stamattina alle 8.30 alle isole Cook, passando per monumenti come l’Opera House di Sidney, la Tokyo Tower, i grattacieli più alti del mondo, lo stadio di Pechino (Bird’s nest), Marina Bay Sands a Singapore, la chiesa della Natività a Betlemme, il Ponte sul Bosforo, per la prima volta il Cremlino e la piazza Rossa a Mosca, le mura di Dubrovnik, l’Acropoli di Atene, la Tour Eiffel, Buckingham Palace e il Big Ben, la Sirenetta di Copenaghen, la porta di Brandeburgo, l’Empire State Building, Times Square e le Cascate del Niagara, la sede delle Nazioni Unite a New York.
A dare il loro messaggio personaggi come Ban ki-moon, Nelson Mandela, Yoko Ono, il calciatore Lionel Messi, l’attrice Jessica Alba gli astronauti canadese Chris Hadfield e russo Roman Romanenko che l’Ora della Terra l’hanno vista e twittata dallo spazio dando il senso della preziosità e della fragilità del nostro pianeta, mentre tante celebrities in tutto il mondo hanno coinvolto i loro fan nelle migliaia di eventi speciali, concerti alimentati a pedali, serate danzanti a energia cinetica, maratone a luci spente, flashmob, cene a lume di candela e adunate di ragazzi delle scuole.
In ITALIA tantissime le iniziative organizzate nei circa 300 Comuni che hanno aderito, spegnendo monumenti simbolo come la scalinata di Trinità dei Monti a Roma, che ha ospitato l’evento centrale, la Cupola di San Pietro e il teatro alla Scala e il Castello Sforzesco a Milano, la Torre di Pisa, palazzo Sacrati Strozzi, Ponte Vecchio, Duomo e la statua del David a Firenze, l’Arena di Verona, la mole Antonelliana, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, le mura di Lucca, la Fontana Maggiore di Perugia, la Torre dell’Elefante di Cagliari, la statua di Garibaldi a Trapani, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia, l’Acquario di Genova e tanti altri.
A Roma l’evento centrale dove il velista Giovanni Soldini – che il cambiamento climatico lo tocca con mano nelle sue traversate dei mari del Sud, ora costellati di iceberg per la fusione dei ghiacciai – ha spento la scenografica scalinata di Trinità dei Monti, in Piazza di Spagna, insieme al fondatore del WWF Italia Fulco Pratesi, all’attrice Nicoletta Romanoff e alla squadra dei comici di Radio Rai2 Ottovolante capitanata da Dario Ballantini e Savino Zaba, che hanno accompagnato migliaia di spettatori, turisti e fotografi di ogni parte del mondo in un esilarante countdown verso l’ora di buio perché “sul clima non si scherza”.
Sul “green carpet” anche i comici Dario Cassini, Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, Marco Bazzoni, Antonio Giuliani, Fabrizio Gaetani, la cantante Simona Molinari e sorpresa di Massimilano Rosolino, da diversi anni al fianco del WWF per l’evento.
(le foto principali degli spegnimenti in Italia sono visibili su Flickr – Per ripercorrere gli eventi principali nel mondo vai su EarthHourLive)
A pochi giorni dall’elezione del nuovo pontefice, anche la Cupola di San Pietro ha spento le proprie luci mentre i frati della Basilica di San Francesco ad Assisi, che per la prima volta ha aderito all’evento, hanno ricordato il suo richiamo a custodire l’ambiente: “Crediamo che questi gesti aiutino a sensibilizzare l’uomo contemporaneo sul rispetto per il creato. La vocazione a custodire è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo, perché quando l’uomo viene meno a questa responsabilità del custodire, allora trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce.”
E in giornata è arrivato anche il messaggio del capitano Francesco Totti, da anni testimonial dell’evento, che dal suo sito ha detto: “Ci sono momenti nei quali pure un attaccante si deve schierare in copertura per dare una mano ai compagni. Perciò adesso torno a giocare in squadra con il WWF a difesa del nostro pianeta. Basterebbero minime variazioni al nostro stile di vita, se apportate collettivamente, per dare ossigeno al mondo e al futuro. Sulla salute del nostro pianeta non si scherza, la sua vita è la nostra.”
A Firenze, lunghe code per ammirare le stelle con i telescopi di Arcetri in piazza della Signoria. Luci spente e lume di candela in Piazza San Marco a Venezia, dove un velo d’acqua alta ha ricordato uno degli impatti del cambiamento climatico nella città italiana che ne è il simbolo più concreto. Un uomo-panda ha animato lo spegnimento del Castello Sforzesco di Milano, cene a lume di candela in centinaia di agriturismi e alberghi lungo tutto lo stivale e in decine di piazze iniziative speciali, flashmob e pedalate notturne condivise in tempo reale su face book e twitter da centinaia di utenti, mentre le Oasi del WWF si sono aperte per guardare le stelle e ascoltare i rumori del bosco.
“L’Ora della Terra ha avuto la forza di unire 2 miliardi di persone in ogni angolo del mondo per diffondere un nuovo senso della vita sul pianeta, mettere la natura al centro dei nostri valori e cambiare concretamente i nostri modi di vivere, a tutti i livelli della società, per proteggere le straordinarie ricchezze naturali del nostro pianeta che sono alla base della vita e garantire che le future generazioni potranno ammirarle e goderne – ha detto Fulco Pratesi che ieri era in piazza di Spagna per celebrare l’Ora della Terra.
“Quest’anno più che mai l’Ora della Terra ha visto il proprio raggio di azione, passando da evento simbolico per chiamare il cambiamento a strumento globale per realizzare quel cambiamento attraverso il coinvolgimento di persone, istituzioni e mondo produttivo in tutto il mondo – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia”.
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